Stemma Comunale

Lo stemma del Comune di Ossona si presenta verticalmente diviso in due parti. Quella a sinistra, di sfondo azzurro scuro, raffigura una spiga di grano color oro, mentre nella parte destra è rappresentata una pianta di gelso su campagna verde e sfondo grigio-argento. Il Regio Decreto di concessione risale al 12 aprile 1939,mentre lo stemma è utilizzato dal Comune dal 1950.

stand400Lo stemma del Comune evidenzia la inequivocabile volontà degli amministratori dell’epoca, di illustrare con le più corrette figure araldiche quale fosse in quel tempo la principale attività economica del Comune da loro amministrato, ossia quella agricola. A questo scopo, nello stemma comunale sono state inserite due tra le più tipiche figure araldiche che si riferiscono all’agricoltura: la spiga di grano e l’albero di gelso.

Nella blasonatura dello stemma (vale a dire nella sua descrizione araldica) l’albero di gelso è definito “al naturale” perché viene raffigurato con gli stessi colori che ha in natura e non con un tipico smalto araldico. E’ utile ricordare a questo proposito che gli smalti araldici sono costituiti da metalli (oro e argento) e da colori (rosso, verde, azzurro, nero e porpora). L’albero di gelso, oltre ad essere rappresentato al naturale è anche “nodrito” in quanto raffigurato senza che se ne vedano le sue radici.

 

La Storia di Ossona

I più antichi reperti storici ritrovati all’interno di quello che attualmente è il territorio comunale di Ossona risalgono al primo secolo avanti Cristo. Infatti, durante gli scavi per la costruzione di una villetta alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, è stata rinvenuta una sepoltura a cremazione al cui interno si trovavano stoviglie e arnesi risalenti appunto ad almeno 100 anni prima della nascita di Cristo. Sulla base di questo ritrovamento, si può presumere dunque che qualche insediamento sull’attuale territorio ossonese, si sia avuto già a partire dal quinto secolo a.C. Successivamente, nell’area tra l’Olona e il Ticino -e quindi anche sull’attuale territorio comunale- si sono succedute le dominazioni romane e barbariche, sulle quali non disponiamo di notizie più puntuali al fine della cronistoria di Ossona.

Per avere qualche notizia più precisa su Ossona, bisogna spostarci in piena epoca feudale e comunale, quando nel 1213 su un atto notarile compare il nome di Petro de Ossona. Possiamo quindi presumere che già attorno all’anno mille Ossona era un insediamento stabile, destinato poi ad ingrandirsi e svilupparsi sino a diventare la Ossona che oggi conosciamo. Da questo momento in poi, le notizie divengono più fitte e interessanti: sappiamo ad esempio che durante la dominazione spagnola il borgo di Ossona rimase senza feudatario. Il territorio attorno all’anno 1500 era quasi interamente boscoso e gli abitanti spesso convivevano con carestie, malattie e guerre. Tra il 1576 e il 1577 una pesante epidemia di peste contribuì ad impoverire ulteriormente la zona. Solo agli inizi del ‘600 si registrano i primi aumenti demografici, subito annullati da un’altra epidemia di peste, quella del 1628-1630, descritta tra l’altro dal Manzoni nel suo più noto capolavoro.

Erano anni difficili per la popolazione tant’è che nel ‘600 a motivo della povertà della zona, il comune venne messo all’asta ma rimase per anni senza acquirenti. Soltanto nel settembre del 1650, quando il “valore” degli abitanti scese da 62 a 40 lire per famiglia, il marchese Vercellino Maria Visconti acquistò Ossona per 2360 lire e ne divenne il primo feudatario. Con una semplice operazione matematica, deduciamo quindi che all’atto dell’acquisto ad Ossona risiedevano 59 famiglie. Famiglie perlopiù composte da massari, braccianti e artigiani, oltre a qualche proprietario terriero. Ossona rimase sotto il dominio dei Visconti sino al 1794, data della morte di Giuseppe Maria Visconti, ultimo discendente della facoltosa famiglia milanese. I diritti sul feudo passano quindi alla Regia Camera e poi al Demanio.

Siamo ormai in epoca napoleonica, quando nel 1796 il Ducato di Milano passa sotto il dominio francese e la pieve di Corbetta, cui apparteneva anche Ossona, viene aggregata al Dipartimento del Ticino, con sede a Pavia. Non passano due anni, che nel settembre del 1798 il Dipartimento pavese viene soppresso e Ossona passa alla dipendenza di Milano, nel Dipartimento dell’Olona. Interessante notare come anche in epoca moderna ritroviamo nella storia di Ossona quei due fiumi, il Ticino e l’Olona, che sin dalle origini abbiamo visto legare le loro vicende a quelle di Ossona. L’Ottocento si apre con una cattiva notizia per gli ossonesi: nel 1811 un provvedimento amministrativo ha infatti previsto l’aggregazione con il limitrofo comune di Arluno.

La popolazione ha vissuto con rabbia e stupore la perdita di autonomia, apparentemente ingiustificata stante una radicata tradizione storica e religiosa del Comune. L’aggregazione durò comunque poco: basta infatti attendere il Congresso di Vienna del 1815 perchè Ossona ritorni Comune autonomo. Arriviamo così agli anni che portano all’Unità Nazionale, che Ossona vive con notevole coinvolgimento trovandosi nel 1859 nelle immediate adiacenze del campo di battaglia di Magenta. Benché gli scontri si spinsero sino ai limiti dell’attuale frazione di Asmonte, le campagne ossonesi non vennero danneggiate in maniera significativa. Siamo così al 1866, quando l’Italia era ormai simile amministrativamente a quella che oggi conosciamo, e ritroviamo un’Ossona con circa mille abitanti all’interno del mandamento di Magenta. Nel 1869 Ossona viene aggregata con un Decreto del Re al limitrofo Comune di Casorezzo: tale provvedimento venne accolto con stupore, sorpresa e disappunto dalla comunità ossonese, che si fece portavoce più volte presso il Ministro dell’Interno per la revoca del medesimo Decreto.

A fine ‘800 si registrano numerosi scioperi originati dalla precarietà e dai disagi dei contadini e uno in particolare, nel maggio del 1889 coinvolge anche la popolazione ossonese. Sempre a fine ‘800, Ossona vive una fase importante che segna tutto il territorio dell’alta pianura milanese: la costruzione del canale Villoresi. Costruzione che segna il definitivo passaggio da un’irrigazione legata esclusivamente alle vicissitudini meteorologiche, ad una che sfrutta un più razionale impiego delle risorse idriche, con gli indubbi vantaggi associati in termini di stabilità del raccolto. Ossona viene così attraversata da nord a sud da una derivazione principale del canale Villoresi e tutto il suo territorio viene solcato da altre diramazioni minori.

A inizio Novecento la popolazione sale a circa 1600 abitanti e nel 1909, dopo quarant’anni dall’aggregazione con Casorezzo, arriva finalmente la tanto attesa riconquistata autonomia del Comune di Ossona. Negli anni della prima Guerra Mondiale, Ossona perde 38 tra i suoi giovani e vive una fase di miseria come del resto avvenne in tutta l’area circostante. Saranno gli anni Venti e Trenta a vedere la costruzione di opere significative per il benessere della popolazione: l’acquedotto, la fognatura e le scuole sono sicuramente le più importanti. Benessere che tuttavia si trasformò in nuove difficoltà durante il successivo periodo bellico. Arriviamo così ai giorni nostri, con la ripresa economica tra gli anni ’50 e ’60 e con quella progressiva trasformazione da un’economia agricola ad una industriale che ha favorito l’incremento demografico e lo sviluppo urbanistico di Ossona negli ultimi decenni del Novecento, come documentato nelle gallerie fotografiche presenti all’interno del sito, gallerie che tra l’altro fanno da supporto a tutta la più recente storia del Comune di Ossona.

Nel 2008 l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la locale Pro Loco, ha celebrato con una mostra, un libro, un DVD e con l’intitolazione di una via il centenario della nascita dell’ossonese Giovanni Garavaglia, il “Pittore degli Angeli” che fino al 1959, data della sua morte, ha affrescato numerose chiese tra Piemonte, Lombardia e Canton Ticino. Infine, nel 2009 l’Amministrazione Comunale, sempre in collaborazione con la locale Pro Loco, ha festeggiato con una mostra, un libro e un DVD il centenario dell’autonomia del Comune, collocando inoltre targhe celebrative presso tutte le già sedi municipali dal 1909 ad oggi: via Patrioti (dal 1909 al 1921), via IV Novembre (dal 1921 al 1954), via Marconi (dal 1954 al 1983), Piazza Aldo Moro (dal 1983 al 2004) e infine Villa Litta Modignani (attuale sede municipale).

(sintesi della storia ossonese realizzata da Marcello Mazzoleni sulla base delle pubblicazioni disponibili)

 

Statistiche

Il Comune di Ossona si trova ad un’ altitudine media di 156 metri sul livello del mare e sorge nella parte nordoccidentale della provincia di Milano, distando dal centro del capoluogo lombardo 26 chilometri.

Confina a nord con il Comune di Casorezzo, ad Est con quello di Arluno, a Sud con quelli di Santo Stefano Ticino e di Marcallo con Casone e infine ad Ovest con Mesero e Inveruno.

Il territorio comunale occupa una superficie di 6,03 kmq ed è costituito dal nucleo abitato principale e dalla frazione di Asmonte, posta nella parte ovest del territorio comunale.

La popolazione residente al 31/12/2014 è pari a 4297 abitanti, dei quali 2183 di sesso maschile e 2114 di sesso femminile. Ne discende una densità di popolazione di circa 712 abitanti per kmq.

La festa patronale è San Cristoforo, quarta domenica di luglio (gli uffici comunali rimangono chiusi il lunedì successivo), mentre il 24 Agosto si tiene la tradizionale fiera di San Bartolomeo di merci e bestiame.